sabato 28 aprile 2012

A little Tribute to Jimi Hendrix


Jimi è morto nel 1970 - cioè più di 40 anni fa ! - eppure il suo carisma e la sua genialità ancora oggi non si sono minimamente appannati e chiunque si avvicini alla chitarra elettrica non può fare a meno di iniziare da lui , il maestro di tutti i maestri .







Ecco alcuni commenti su Jimi Hendrix dai filmati di youtube - li ho lasciati così com'erano, errori e svarioni compresi :


Jimi died cause God want guitar lessons  -  ( Jimi è morto perchè Dio voleva avere delle lezioni di chitarra ) 


God took Hendrix as guitar master and Dio as the greatest vocalist and made the greatest band in Heaven. when there's a storm or smth that's they're playing.

( Dio prese Hendrix come maestro di chitarra e Dio come più grande vocalist e creò il più grande gruppo del Paradiso. Quando c'è una tempesta o qualcosa (di simile ) (sappiamo ) che stanno suonando)


HE PLAYS SO EFFORTLESSLY. THE GUITAR I AM CONVINCED IS JUST A PART OF HIS NATURAL BODY.

(suona senza alcuno sforzo .Sono convinto che la chitarra sia parte del suo corpo)







Hard Rock alla Casa Alpina



La prima volta che ascoltai “Whole lotta love” dei Led Zeppelin avevo quindici anni ed ero in vacanza a Pontedilegno con le Acli di Varedo.
C’era uno scassatissimo stereo nella mensa con una scassatissima cassa acustica .Nel pomeriggio , come tutti i ragazzi di quell’età, avevamo un passatempo preferito: dare fastidio ai grandi (chiamati allora “matusa”).
A questo scopo avevamo messo insieme un po’ di dischi da trasmettere a volume altissimo proprio durante le ore del riposino pomeridiano…

 



 


Il nostro amico Claudio , detto “Stecca” per la magrezza impressionante, era un vero esperto di musica pop e rock e passava buona parte della giornata a farci ascoltare i suoi gruppi preferiti: Led Zeppelin , Black Sabbath e Deep Purple…cioè quanto di più rumoroso ci fosse in circolazione all’epoca…
“Whole lotta love” non era solo rumoroso, era un brano di grande sperimentazione musicale, con continue pause e improvvisi rialzi di volume che , alle orecchie di chi non amava questo tipo di musica, potevano diventare persino esasperanti, insopportabili.
Era in assoluto il brano preferito da tutti noi e lo propinavamo regolarmente tutti i giorni,o almeno durante i  primi giorni di quella vacanza…
Infatti dopo neppure una settimana ci fu (giustamente) una specie di rivolta da parte degli adulti e noi fummo costretti a riprenderci tutti i nostri dischi, lo stereo scassato e trasferirci  nel retro della casa alpina, pena essere rimandati immediatamente a casa.
Dopo i primi attimi di sgomento ci adattammo alla nuova situazione e ci sembrò anche più divertente poter fare il chiasso che volevamo senza problemi.






La musica di queste formazioni era chiamata “hard rock” ed aveva delle caratteristiche abbastanza simili : c’era sempre un cantante dotato di una voce forte, che poteva raggiungere sonorità quasi incredibili (come quella di Robert Plant dei Led Zeppelin), una chitarra ed un basso,una batteria.
A questi strumenti base ovviamente se ne potevano affiancare altri ma il “dialogo” principale era sempre tra voce solista, chitarra elettrica e batteria, con ampi spazi di assolo per la voce o il singolo strumento.
L’assolo più incredibile di batteria? “Moby Dick” dei Led Zeppelin.
L’uso più stupefacente della voce? “Child in time” dei Deep Purple
Il genere musicale, come già detto , era hard rock, quindi rock duro, pesante , ma molti di questi gruppi padroneggiavano magistralmente anche altri generi musicali, quali il blues,il soul ,il rock and roll ,il rhythm and blues.
La sperimentazione era un altro elemento sempre presente: c’era come una spinta inarrestabile a saggiare i limiti a cui potevano arrivare gli strumenti musicali o la voce: brani come “Paranoid” dei Black Sabbath o “Highway Star” dei Deep Purple sembrano ancora oggi quasi incredibili .

 






Una Storia Vera



Trish Vickers , 59 anni, vive a Charmouth , in Inghilterra, e da sette anni è diventata cieca.
Nel 2011 ha preso una biro e ha cominciato a scrivere il suo primo romanzo. Dopo 26 pagine ha chiesto a suo figlio Simon di leggerle e ha scoperto che i fogli erano tutti bianchi perchè la penna non aveva inchiostro.
La signora non s'è persa d'animo e ha chiamato la polizia.
E' stata un'ottima idea : ci sono voluti cinque mesi , ma analizzando i solchi lasciati dalla scrittrice nella carta gli esperti della scientifica sono riusciti a restituire all'autrice l'inizio del suo libro .

( dalla rivista " Internazionale "  26 Aprile/3 Maggio 2012 )








Mi piace pensare che la poesia si nasconda dappertutto , anche in una rivista di politica internazionale , anche nei metodi investigativi della polizia e che persone come Trish siano di esempio per tutti noi , con la loro creatività e la loro grandissima forza d'animo.

Come diceva la grande Harper Lee in " Il Buio oltre la Siepe":
(...) " Avere coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare e cominciare ugualmente e arrivare fino in fondo , qualsiasi cosa succede " (...)



mercoledì 25 aprile 2012

Un Omaggio ad Alda Merini









La vita non è matrigna , ma è madre , ed è una di quelle madri che avvilisce chi l'ama.
E' la prassi della santità del poeta quel suo avvicendarsi sugli enormi seni della vita , che per lui saranno sempre sterili e senza latte.
La vita si muove prodiga verso il meno assetato e il meno affamato , sorda ai lamenti del giusto, del savio, di colui che guarda a questa ingiustificata avarizia.
Però la vita è equanime: ai più dà il pane, ma al figlio diseredato passa di nascosto manciate di veri gioielli.
E sono questi le parole del poeta ...

***************

 (...) Il dolore è una terraferma. L'uomo sicuramente può contare sul dolore perchè è l'unica cosa sua, da sempre.
La gioia è errabonda.(...)


**************


Per carità , non tutti hanno voglia, quando tornano dal lavoro, di leggere i poeti, che Dio ce ne guardi.
Però la poesia educa il cuore,la poesia fa la vita, riempie magari certe brutte lacune, alle volte anche la fame , la sete, il sonno.
Magari anche la ferita di un grande amore, un amore che è finito, oppure un amore che potrebbe nascere.


- Alda Merini - ( da "La Pazza della Porta accanto ") 




Le Porte della Percezione si aprono ancora…


Frammenti, pensieri, ricordi pensando ai Doors


Io canto quello che gli altri non dicono. Per me contano solo i testi di una canzone.
Sono un poeta: mi piacerebbe dire al mondo delle cose importanti .
Ogni cosa al mondo è un simbolo. Ogni cosa sembra lì per se stessa, ma in realtà è qualcosa d’altro.
La vera poesia non dice nulla. Dà solo una parvenza della realtà. Apri tutte le porte. Tu puoi passare attraverso una qualsiasi …quella che ti ispira di più…” (Jim Morrison )

Jim Morrison era il cantante, il poeta, il mattatore, la figura carismatica dei Doors, gruppo creatosi nel luglio del 1965 , dopo l’incontro sulla spiaggia di Venice, sulla costa californiana, con Ray Manzarek , più tardi seguiti da John Densmore e Robert Krieger.
Il nome del gruppo deriva probabilmente da una frase di William Blake, il grande poeta inglese di cui Morrison era fanatico: If the doors of perception were cleansed everything would appear as it is, infinite”.
Un’altra versione parla di una frase pronunciata da Morrison stesso: There are known and unknown things, in-between there are doors”o del titolo di un famoso libro di A.Huxley “The Doors of perception”sugli effetti delle droghe.
L’idea che comunque era alla base del gruppo , e nella mente di Morrison principalmente, era di usare la musica ed i testi delle canzoni come un modo per “irrompere dall’altra parte”, conoscere il lato più irrazionale della mente umana, e questo, purtroppo, anche attraverso l’uso smodato di droghe, soprattutto l’LSD, in grado di modificare la percezione della realtà e di creare allucinazioni così reali da sembrare la realtà stessa.







I Doors si impongono negli States nel periodo delle marce antimilitariste, dei fermenti nei campus universitari, immersi in una atmosfera di rivolta contro l’establishment , passione e violenza creativa.
Jim non conosce la musica, ma scrive poesie da quando era bambino: i suoi testi sono visionari e dissacratori, pieni di simboli ma anche di riferimenti violenti e diretti.
E poi c’è lui, con la sua bellezza un po’ perversa, con il suo carisma fuori dal comune e la tensione che sa creare sul palco, fino a provocare l’intervento della polizia per i suoi atteggiamenti provocatori e assolutamente fuori dagli schemi.






I Doors cantano contro la guerra (“The Unknown soldier”) , contro la famiglia, parlano di morte e allucinazione (chi non ricorda “The End” nel film “Apocalypse now”?).
Morrison è un ciclone : s’attacca al microfono, s’inginocchia sul palco,si getta tra il pubblico.Ogni  concerto dei Doors è sold out.
E’ l’eccesso il segreto del successo di Jim , ma anche la causa della sua rovina: già durante il concerto all’Isola di Wight , nell’estate del 1970, è evidente la stanchezza, la decadenza fisica e psichica di un uomo votato a sorpassare ogni limite, anche nel campo dell’alcool e della droga.
Muore a Parigi, il 3 luglio del 1971.
Ancora oggi la sua tomba è meta di continui pellegrinaggi di gente di ogni età .
Stranamente in Italia i Doors divennero davvero famosi solo all’inizio degli anni 80, cioè dopo 10 anni dalla morte di Jim.
E’ una cosa che ricordo benissimo ma che non mi so spiegare: forse i testi e la musica dei Doors erano così particolari da avere bisogno di un lungo periodo di “digestione”, o , molto più semplicemente, negli anni settanta avevano imperato il pop ed il rock, lasciando poco spazio ad altri generi più “difficili”.
Queste, ovviamente e come sempre, sono considerazioni di una appassionata di musica , non certo di un’esperta…
Ma finiamo lasciando ancora la parola a Jim:

“Volevo solo provare i confini della realtà. Ero curioso di vedere cosa sarebbe successo . Tutto qui: solo curiosità:” 









martedì 24 aprile 2012

Mozart









MOZART

Meditazione
Faticoso esercizio
Per connettersi al tutto

La tua musica
Filo diretto col divino
Corsia preferenziale
Senza pedaggio
Per raggiungere l’infinito

- Luciana Figini - 




Un Concentrato di Emozioni


Strano come le immagini , i suoni e le parole si mettano a volte insieme producendo una specie di concentrato di emozioni.
Ho comprato pochi giorni fa un volumetto di poesie di Annette Peacock, cantante, musicista e poetessa.
Mentre leggevo alcune sue composizioni mi sono immediatamente venute in mente alcune sequenze del film    " Lezioni di Piano " di Jane Campion , uno dei più bei film che abbia mai visto in vita mia.
Subito dopo mi sono messa a cercare dei brani della stupenda colonna sonora , opera del grandissimo Michael Nyman.
Ecco , a volte penso che uno dei motivi per cui vale la pena vivere sia proprio questo: la capacità di connetterci con le nostre emozioni e la voglia di trasmetterle agli altri ...







Prima di sapere
che la felicità che provi
va e viene
ti chiederai se è reale.
Come puoi davvero essere
sicuro di qualcosa?
E' un sogno questa vita 
e niente durerà

 *************

( ...) ...I sogni vanno e vengono
con i moti dell'anima
E il tempo scorre alla velocità
dei tuoi sogni...( ... )

*************


(...) ...siamo effimeri
unici miracoli in forma consapevole
Ambasciatori dell'ordine
generati dal caos incessante,
vaghiamo per le terre 
delle nostre emozioni
senza mappe. (...)

************

(...)...Anche se può essere estasi ,
non potrà mai essere per sempre.
Prendi amore, dai amore
e improvvisa (...)


( Tutti i brani sono tratti da " Un Testo e cinque Liriche sul Tempo" di Annette Peacock )








lunedì 23 aprile 2012

Why can't we reach the Sun ?



Remember A Day – Pink Floyd

Remember a day before today
A day when you were young.
Free to play alone with time
Evening never come.

Sing a song that can't be sung
Without the morning kiss
Queen - you shall be it if you wish
Look for your king

Why can't we play today
Why can't we stay that way?

Climb your favourite apple tree
Try to catch the sun
Hide from your little brother's gun
Dream yourself away

Why can't we reach the sun
Why can't we blow the years away
Blow away
Blow away
Remember
Remember




Ricorda un giorno 

Ricorda un giorno prima d'oggi
un giorno di quando eri giovane
Libero di giocare insieme col tempo
La sera non arrivava mai

Canta una canzone che non può esser cantata
Senza il bacio del mattino
Regina tu sarai se lo desideri
Cerca il tuo Re

Perché oggi non possiamo giocare?
Perché non possiamo rimanere come allora?

Arrampicati sul tuo melo preferito
Prova ad afferrare il sole
Nasconditi dalla pistola del tuo fratellino
Sognati fantasticando

Perché non possiamo raggiungere il sole?
Perché non possiamo soffiare via gli anni?
Soffiarli via…
Soffiarli via…
Ricorda
Ricorda 




Il Rock e la Nonna




A volte penso alla mia cara nonna , morta ormai da tanti anni, ma sempre presente nei miei pensieri.
Perchè "povera" ?
Dormivamo insieme nella stessa stanza ( cari miei , pochi di noi allora avevano la "cameretta" !) e fino a che non sono diventata una teenager i problemi più gravi potevano essere il fatto che le rubavo le caramelle o che non avessi voglia di dire le preghiere.
Poi nella mia vita è arrivata la musica rock e pop e le cose hanno cominciato ad essere problematiche.
Il primo poster che ho appeso in stanza è stato quello di Jimi Hendrix all'Isola di White , regalatomi dalle mie amatissime compagne di classe : un poster enorme , che trovò il suo posto accanto ad un quadro della Madonna .


Devo dire che lo shock per la nonna fu notevole.

In seguito iniziai a comprare ogni settimana la rivista " Ciao 2001 " ( la mia Bibbia del rock ) ed ogni settimana all'interno c'era un poster di un complesso o di un cantante diverso.
Allora iniziò una vera e propria guerra tra me e la mia carissima nonnetta.
Pretendevo di tappezzare la stanza con tutti i poster possibili e lei , comprensibilmente, non riusciva a sopportare di vedere gli Who accanto a Sant'Antonio o Janis Joplin vicino alla Madonna Nera.
Alla fine ci accordammo e così, a malincuore, staccai dalla parete qualche poster di Neil Young o dei Traffic per la quiete familiare.
Sono sicura però che sotto sotto se la rideva e si divertiva di tutto quel casino che le avevo procurato in stanza; di sicuro non aveva modo di annoiarsi !










sabato 21 aprile 2012

Il Cielo









IL CIELO

Il cielo è la nostra speranza

Stamane
il rosa delicato
ed il celeste più intenso
come i colori
dei confetti battesimali
si intrecciano
in una magica tavolozza

Un  aereo
nitida velocità
li trapassa
come aquilone di metallo
appeso alle nuvole
che, al suo passaggio,
incendiano il rosa del mattino
in un dorato incantesimo

- Luciana Figini - 




Altre Schegge

Eravamo in vacanza a Trebisacce , in Calabria, nell'estate del 1976.
Un gruppone di amici in campeggio e grande divertimento.
Un giorno decidemmo di trascorrere la notte tutti insieme in spiaggia ad aspettare l'alba .
Solo pochi stoici ce la fecero , la maggior parte di noi ( me compresa ) si addormentò prima dell'evento .
Di quella notte mi rimane soprattutto il ricordo della luna, grande e luminosa sopra di noi  e della musica dei Focus, che proveniva dal piccolo registratore portatile Philips di un nostro amico.







Il pezzo che segue invece l'ho scoperto in rete pochi anni fa : cercavo dei brani degli Smashing Pumpkins e mi sono imbattuta nei Kent.
Confesso , non sono andata a cercare informazioni sul gruppo: mi sono semplicemente goduta i pezzi, a mio parere stupendi.
Due complessi poco conosciuti e appartenenti a due momenti storici molto lontani tra di loro , ma con in comune una grande, grande bravura.








747  

Silence, like a whisper
Maybe tomorrow it won't be here
So tomorrow we could teach them
Some new styles
You're such a killer
So shoot me down again
It won't hurt when the killing is done by a friend

Silence, like a whisper
So this is all we need
The fully air conditioned sound of speed
A violent whisper
And this time it's for real
So this day I made plans for us to leave

Silence, why won't you listen
Maybe it's just me
but sometimes it's impossible to breathe
A violent whisper
Maybe this time it won't heal
Maybe this time it will bleed until I'm free








venerdì 20 aprile 2012

Schegge dal Passato

Cercando su Internet ho saputo che i Kayak, dopo essersi sciolti del 1981, si sono ricostituiti nel 1999 e forse suonano ancora insieme.
Ai tempi li avevo conosciuti perchè un mio caro amico mi aveva registrato alcuni loro pezzi su di una musicassetta ( che ho ancora ! ) .
Ho fatto fatica a trovare dei loro pezzi su youtube , ma alla fine ce l'ho fatta e ve li propongo.
Io le chiamo "schegge dal passato" : gruppi o cantanti che hanno avuto il loro breve successo e poi sono spariti , ma che rimangono sempre in qualche angolino della nostra memoria e del nostro cuore .






 If This Is Your Welcome

How I’ve missed being loved, being watched
And to love in exchange
Now I’ve come to be loved and to see
What is left of my fame

I’ve been dying to see you again
But if this is your welcome if this is your way of saying hello...

Where’s the magic that once filled my song
Even sang out of tune
Has nobody been waiting for me
Does a love die that soon?

I’ve been dying to see you again
But if this is your welcome if this is your way of saying hello...

Long ago I held the key to your hearts and broke them all
I had the energy, time was on my side
Could I foresee I’d need you so?









Relics From A Distant Age

Relics from a distant age
Rainbows at night
Tears uncried

Carefully leaving their places
Perfectly wiping all traces
Twilight brings and breaks the spell, yet
Gently, unexpectedly, it’s there
Your eyes may not be aware
Then..., too late, the yielding dawn
Morning will come

Eyes that never see the day
Never knew light
Wake at night

Memories, visions, illusions
Feeding all hearts in confusion
Winds of woe embrace the lonely
Even though their words silently flee
Where do they hide? Don’t ask me...
Slipping through the gates of day

The night’s giving way

Solitarily

Dew withholds the mystery
Keeping still
But once it will
Tell the tale of the eyes we never see

Relics from a distant age

Rainbows at night
Tears uncried

Carefully leaving their places

Perfectly wiping all traces
Twilight brings and breaks the spell, yet
Gently, unexpectedly, it’s there
Your eyes may not be aware
Touching light, they’ll disappear
Morning is here










giovedì 19 aprile 2012

Grandissimo Ungaretti




Agonia

Morire come le allodole assetate
sul miraggio

O come la quaglia 
passato il mare
nei primi cespugli
perchè di volare
non ha più voglia

Ma non vivere di lamento 
come un cardellino accecato 

- Giuseppe Ungaretti -


Il Tuffatore







" Un altro piccolo salto. Io uomo fatto, lui appena adolescente.
Ma una sera all'improvviso... in solitudine, all'insaputa della intera umanità , con una matita in mano, egli scrisse alcune righe e subito cominciò a staccarsi da terra.
Volava un pò sghembo, librandosi  simile a falco giovanetto sopra le case e gli alberi , entrava e usciva dalle grandi nuvole bianche del cielo , si sentiva a casa sua lassù; macchè ali, un mozzicone di lapis copiativo fra le dita gli bastava...

...Nello stesso tempo lui viveva , il giovane visitato dagli dei. E ogni sua parola scritta  cadeva come goccia di piombo nel mare del silenzio e dell'apatia che attornia l'uomo , come se precipitasse a picco dalla suprema vetta del Goisantan e onde concentriche se ne dipartivano allargandosi sempre più per gli spazi abitati e oltre , finchè battevano col tonfo selvaggio della risacca contro i cuori , quelle buie , sanguinanti scogliere !  "


( da " Ricordo di un Poeta " di Dino Buzzati - nell'immagine sopra " La Tomba del Tuffatore "  a Paestum)

sabato 14 aprile 2012

Il Tempo








Una volta gli chiese: " Hai appreso anche tu quel segreto del fiume , che il tempo non esiste ?"
Un chiaro sorriso si diffuse sul volto di Vasudeva .
" Sì , Siddharta " rispose. " Ma è questo ciò che tu vuoi dire: che il fiume si trova ovunque in ogni istante , alle sorgenti e alla foce , alla cascata, al traghetto, alle rapide, nel mare, in montagna, dovunque  in ogni istante e che per lui non vi è che presente , neanche l'ombra del passato, neanche l'ombra dell'avvenire ?
" Sì, questo " disse Siddharta . " E quando l'ebbi appreso, allora considerai la mia vita , e vidi che è anch'essa un fiume , vidi che soltanto ombre , ma nulla di reale, separano il ragazzo Siddharta dall'uomo Siddharta e dal vecchio Siddharta.
Anche le precedenti incarnazioni di Siddharta non furono un passato , e la sua morte e il suo ritorno a Brahma non sono un avvenire.
Nulla fu, nulla sarà : tutto è , tutto ha realtà e presenza".

( da SIDDHARTA di Hermann Hesse )


  

Una Carriera subito stroncata

Erano i tempi delle radio libere.
Io e Sandro bazzicavamo da un pò di tempo per gli studi di "Rap 89"  ( Radio Alternativa Popolare ) in quel di  Limbiate.
Lui alla radio ci lavorava davvero ; io partecipavo a qualche dibattito e osservavo il grande via vai in redazione.
Insomma cazzeggiavo un pò...
Devo ammetterlo : le grandi discussioni politiche non mi hanno mai affascinato, sorry.
Ciò che allora mi affascinava davvero era guardare quelli che , dietro la console, armeggiavano con i nastri ed i dischi ed organizzavano i pomeriggi di musica.
Non era " Per Voi Giovani " intendiamoci, ma di materiale valido ce n'era davvero un sacco .
Un pomeriggio capita che la console rimane vuota e che si comincia a trasmettere musica registrata per ovviare all'inconveniente.
Io mi ero appena comprata un piccolo volumetto con qualche informazione sui gruppi più famosi all'epoca.
Provo a chiedere se posso far ascoltare qualche pezzo musicale commentandolo.
La risposta è sì e subito mi butto a pesce.
Metto in fila un pò di dischi e mi metto a fare il Carlo Massarini di turno.
Che soddisfazione, che gioia far ascoltare i Van der Graaf, i Cream , i King Crimson e commentare i brani, raccontare le storie dei gruppi .
Avevo la sensazione che quello fosse l'inizio di qualcosa di grande.
Ad un certo punto qualcuno viene pure a farmi i complimenti : ero al settimo cielo !





Nei giorni seguenti mi presentai alla radio molto speranzosa , credendo che qualcuno mi avrebbe chiesto di replicare quel pomeriggio stupendo e magari  di organizzarne altri.
Ma nessuno lo fece, nè quel giorno, nè gli altri a venire , così quel piccolo sogno nel cassetto rimase , appunto, nel cassetto e la mia carriera di conduttrice radiofonica fu stroncata sul nascere.
Così va la vita e quasi sempre i sogni non si avverano.
" Rap 89 " non esiste più da un pezzo, ma fortunatamente la mia passione per la musica è ancora viva e vegeta e  questo, dopo tutto, è ciò che è davvero importante.













venerdì 13 aprile 2012

Quando l'Astronomia diventa Poesia

Guardare i notiziari e leggere i giornali in questi giorni mi deprime.
Lo faccio perchè voglio essere informata o forse lo faccio solo solo per abitudine, non so.
Sta di fatto che ogni giorno il fango sembra sia arrivato al massimo e poi si scopre che invece ce n'è ancora in arrivo.
Io vorrei i giornali divisi in due sezioni : le notizie deprimenti da una parte, quelle edificanti da un'altra.
Di cose belle ne succedono tante nel mondo , ma quelle che ci arrivano sono solo quelle brutte e a volte non riesco proprio più a sopportarle.
Allora inizio a leggere il giornale dal contrario, così è più facile trovare una notizia bella.
Una l'ho trovata su "Repubblica " del 12 Aprile e riguarda le stelle,  o meglio la " polvere di stelle".
Il più grande telescopio al mondo, il Very Large Telescope installato a 2.600 metri di altezza nel deserto di Atacama in Cile sta scoprendo alcune cose incredibili circa le stelle.
Vi riporto un pezzo dell'articolo:


POLVERE DI STELLE

" La vita inizia quando una stella muore. Non è infatti come una banale lampadina che un astro si spegne alla fine del suo ciclo.
L'agonia di una stella è fatta di rigonfiamenti, cataclismi e di un "vento" che assomiglia a un ultimo respiro.
Sono proprio queste correnti, tanto intense quanto misteriose agli occhi degli scienziati , a trasportare in ogni angolo dell' Universo i minuscoli grani di materia che nel cuore della stella , nel corso dei miliardi di anni, si sono formati.
Facendo ripartire quel ciclo che dall'aggregazione dei piccoli grani di materia , grazie alla forza di gravità, porterà alla formazione di nuovi pianeti, nuove stelle e, almeno in un caso in tutto il cosmo, al fenomeno della vita."

da La Repubblica  del 12 Aprile 2012  ( Elena Dusi )





Trovo l' immagine di questo vento che attraverso l'universo portando la vita dopo una morte sublime e commovente .
E' un vento che arriva dappertutto , quindi può darsi che un pò di polvere di stelle sia arrivata fino a noi portando il suo messaggio di speranza e rinascita, oppure, come dice Margherita Hack ,  può darsi che tutti noi siamo fatti di questa materia .








" Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle, tutti gli elementi dall’idrogeno all’uranio sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultato di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle "


( Margherita Hack )

giovedì 12 aprile 2012

Doors - ovvero Raccontino scritto con l'Acceleratore




 


Ma , ditemi, chi è stato a rovinarmi il sogno ?
C'era una bellissima spiaggia all'altro capo del mondo o , forse , in un altro mondo.
Deserta , silenziosa, con la sabbia fine e bianca come sale .
Camminavo lentamente su quella spiaggia e da lontano sentivo suonare "End of the Night ".
Avevo un mantello lunghissimo e folti , stupendi capelli neri .
Ero leggerissima e quasi volavo sulla sabbia.
Poi aveva attaccato " Take it easy Baby "  ed io, ubriaca di sole e musica, mi ero messa a ballare freneticamente.
...Era tutto così stupendo quando, improvvisamente , il paesaggio è cambiato .
Tutto intorno era scesa la notte e sulla spiaggia immacolata erano comparse ossa e morti in putrefazione...
Il mare, denso e nero come la pece, si era riempito di resti umani e dappertutto rivoltanti cadaveri appestavano l'aria.

Chi è stato quel maledetto che ha messo su "The End " ?
Adesso mi sveglio e lo costringo a vedersi "Apocalypse Now" per dieci volte di fila !

- Luciana Figini - ( 1982 ) 





Ancora " Per Voi Giovani "



Carissimi  nati tra il 1950 ed il 1960 !
( ...io sono più giovane, è chiaro ! )
Guardate cosa vi vado a scovare in rete!
Un pezzettino di trasmissione di "Per Voi Giovani" datata settembre 1973!
La introduce il grande Carlo Massarini e purtroppo si interrompe prima dell'inizio del pezzo degli Yes.
Ma io l'ho allungata artificialmente, aggiungendo il brano citato da Massarini subito dopo .
Buon ascolto e mi raccomando: munitevi di fazzoletti per le inevitabili lacrime !





Dico piano il tuo Nome






Porto in salvo dal freddo le parole,
curo l'ombra dell'erba

la coltivo
alla luce notturna delle aiuole


custodisco la casa dove vivo
dico piano il tuo nome

lo conservo
per l'inverno che viene


come un lume.

- Francesco Scarabicchi - (da " Il prato bianco" )


mercoledì 11 aprile 2012

Ancora un pò di Pazzia


Ancora un mio pezzettino di poesia-pazzia-sogno-fantasia-viaggio.
Credo di averla scritta dopo una notte di sogni agitatissimi.
Anche stavolta ( se ne avete voglia )  lascio a voi l'interpretazione.
L'accoppiamento con gli Hooverphonic mi sembra perfetto.
La sirena della poesia sembra nuotare anche attraverso le note di questo bellissimo brano.




LA SIRENA 

Mi guardavi
e parlavi
con occhi aperti
e sinceri

mentre
lo zucchero
delle tue labbra
era fisso
nei miei occhi
pieni di desiderio

All’improvviso
staccasti lo sguardo
e lo posasti su di lei

…creatura degli abissi
umida sirena
che saliva a fatica
arrancando
con le sue squame argeentee
per gli scalini del mare

…quasi sciabordando
come un’onda...

…a stento
trascinava
le sue incredibili
chiome turchine
inghirlandate
dalle alghe
e abitate
da tutte
le creature del mare

…eri già perso
in quello sguardo irreale
…e come l’onda
che si ritira
nella marea…
non ti avrei mai più rivisto… 

- Luciana Figini -  (29/1/1997)




martedì 10 aprile 2012

Un pò di sana Pazzia

Scrivo da sempre.
La mia prima poesia apparve su di un giornalino scolastico quando facevo la quinta elementare.
Questo per farvi capire che ho un archivio di poesie, racconti, articoli di musica e semplici meditazioni che non finisce mai.
Ve ne dovrete fare una ragione: se volete seguire il mio blog vi dovrete sorbire spesso le mie produzioni.
Questo che segue è un vecchissimo scritto ( poesia? meditazione? pazzia?) ispirato dal video dei Level 42 "Something about you" e da "The Riddle" di Nick Kershaw.
Leggetelo con leggerezza e senza farvi troppe domande: io non sarei più in grado di spiegare quasi nulla di questo testo.
Credo sia un misto di sogno-flusso di coscienza-musica e video musicale; di sicuro a leggerlo vi chiederete se avevo tutte le rotelle a posto.
Può darsi di sì , può darsi di no, chi si ricorda più ?
Del resto  anche i video sono  piuttosto sconcertanti , quindi le cose vanno a braccetto perfettamente...
Buona lettura, buon ascolto  - e buone risate !


NB: aggiunto il 18 luglio 2014: come tanti altri video anche "Something about you" è sparito da Youtube.
E' davvero un dispiacere, perchè era uno dei miei video preferiti.
Ultimamente da Youtube i video spariscono alla velocità del suono; io che riempio il mio blog di video sono in seria difficoltà.
Ma Internet non doveva essere il paradiso delle condivisioni?
Non vi rimane altro che leggere queste righe e immaginarvelo! Sorry...la musica però ve la offro!
Meno male che, per il momento, "The Riddle" è ancora visibile!




VIDEO – INTERMITTENZA


Dapprima venne la  Disperazione
e chiese all’Uomo Dall’Ombrello Bucato
dove sarebbe andata a finire

L’Uomo la guardava
con espressione indefinibile
mentre giocava
con la sua chitarra
ed ammirava
estasiato
la Bionda Ragazza Dalla Pelle di  Luna
e dal Corpo Scolpito

“Mi sono lavato i denti stamattina”
disse sorridendo
-assente-

La Disperazione lo fissava
dritto in faccia
aspettando una risposta

Ma l’Uomo Con l’Ombrello e la Chitarra
seguiva i riccioli biondi
gridando:
“Something about  you !”

La Solitudine intervenne
e viaggiava su di un treno
osservando da vicino
i vizi dei suoi accompagnatori

“Credo che dovrei tornare sugli alberi”
disse uno di questi
un tipo lungo e affascinante
che vestiva di nero
e non ascoltava nessuno

-neppure se stesso-

“Corriamo,corriamo!”
e prese per mano la Disperazione
con un accenno di affetto

-non ci può essere che un accenno-

Ed  accese la grossa Cadillac
reperto archeologico
seppellito
sotto qualche grattacielo

“Suoniamo da negri,ma non siamo negri!”

Il Chitarrista era biondo e ariano
-ariano?-troppo scontato

La Disperazione e la Solitudine
risero sotto i baffi (?)

“Mi vien da vomitare”
disse il Chitarrista
mentre la Bionda Ragazza
dalla Pelle di  Luna
scompariva all’orizzonte
planando su di un wind-surf

“Chissà perché-si chiese la Disperazione-
ci piace il dolore degli altri”
“Forse perché
 diminuisce il nostro”
suggerì la Solitudine

Risero entrambe
rasserenate
mentre l’uomo
lungo e affascinante
aveva perso
anche l’ultimo treno

“Credo che dovrei tornare sugli alberi…” 

- Luciana Figini - (12 /3/1985)