domenica 27 ottobre 2013

L'Arcobaleno prima dell'Inverno





Mi piace vivere le stagioni osservando le mie piante e godendo dei colori che ogni stagione regala; l'autunno è particolarmente generoso con i colori ed ogni anno mi sorprende.
Ci sono ancora i fiori estivi, come i tageti o le zinnie, poi ci sono i fiori autunnali che improvvisamente fioriscono e tu ti chiede qual'è il mistero della loro fioritura, quasi ci fosse un interruttore che viene schiacciato e che provoca l'esplosione dei loro colori proprio quando i primi freddi ci chiudono in casa.





Ed infine ci sono i colori bellissimi delle foglie d'autunno e delle bacche.
Il risultato è un arcobaleno di gialli, rossi, verdi, viola , arancioni e azzurri, quasi una festa che la natura ci prepara prima di mettere a dormire tutte le sue creature.
C'è solo una cosa che mi intristisce dell'autunno; gli insetti morti ovunque sul mio balcone: mosche, vespe, api, farfalle, travolte dai primi temporali autunnali, bombi, cavallette,grilli che cercano di sopravvivere alle prime notti fredde.
E' una piccola tragedia che si consuma ogni anno e che ogni volta mi colpisce;alcuni di loro cercano di sopravvivere nascondendosi dove possono, ma l'inverno alla fine li trova...





venerdì 25 ottobre 2013

Pioppi


Rosso fuoco
porpora nobile
verde smeraldo
giallo vivo

Quattro pioppi amici
uniti 
in un cono gelato autunnale...

- Luciana Figini -











domenica 20 ottobre 2013

Dreams


Hold fast to dreams
For if dreams die
Life is a broken-winged bird
That cannot fly. 

Hold fast to dreams
For when dreams go
Life is a barren field
Frozen with snow. 










Tieni stretti i tuoi sogni
perchè se i sogni muoiono
la vita diventa come un uccello

dalle ali spezzate
che non riesce a volare. 

Tieni stretti i tuoi sogni
perchè quando i sogni se ne vanno
la vita diventa un terreno arido
e ghiacciato come la neve 

-  Langston Hughes -


PFM ed altri Incantamenti

Ogni tanto mi metto a cercare su You Tube qualche canzone dei tempi che furono e a volte mi imbatto in cose davvero curiose.
Un giorno ho deciso di ascoltarmi un pò di progressive rock italiano degli anni 70: Orme, PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Trip, Perigeo ed altri meno conosciuti come Il Rovescio della Medaglia..
La sorpresa sono stati i commenti ai video ( che poi non sono veri e propri video, perchè allora i video non esistevano - ne sentivamo la mancanza? Direi di no -); un sacco di commenti entusiasti di persone che vivono in altri paesi!
Il fantastico progressive rock italiano, forse un pò dimenticato da noi, continua a vivere un'altra vita in rete e ad essere apprezzato da estimatori in tutto il mondo.







Ricordo ancora il giorno in cui tornai a casa con il 45 giri di "La Carrozza di Hans" della PFM: era un brano che mi dava la pelle d'oca, anche se non sapevo assolutamante spiegarne il motivo: il testo apparentemente non aveva alcun senso, ma mi ricordava certe favole lette nella mia infanzia, come "Le Tre Melarance", e mi faceva sognare.

Il retro del disco fu un'altra scoperta emozionante: "Impressioni di Settembre", pura poesia fatta voce e musica.
Ancora oggi la magia di questi brani musicali mi commuove e mi fa pensare; soprattutto mi fa pensare a come fosse possibile che Le Orme o il Banco sapessero descrivere in modo così preciso le nostre emozioni.
Allora avevo proprio la sensazione che certe canzoni mi accompagnassero lungo il cammino della vita e ne segnassero le tappe; amori, pensieri, ideali, dolori, cambiamenti, depressioni, desideri...







Anche con il passare degli anni mi sono sempre stati vicini: i dischi delle Orme e dei New Trolls li ho consumati, le musicassette del Banco, degli Area e della PFM praticamente distrutte.
Ci sono dei pezzi che non hanno età e che sembra ti "parlino" in tanti momenti della vita.
Penso che il fenomeno del progressive rock italiano sia stato davvero strabiliante, anche se allora raramente lo ammettevamo, impegnati com'eravamo a seguire i gruppi rock inglesi e americani e ad ascoltare la musica "impegnata" dei cantautori e degli Intillimani.
Questi gruppi non hanno avuto sempre l'apprezzamento che meritavano ma si sa, quando si tratta di arte italiana, che sia musica, pittura, letteratura o cinema, pensiamo sempre di essere inferiori agli altri.
Invece la voce di Aldo Tagliapietra o la bravura di Mauro Pagani davvero non hanno nulla da invidiare ai grandi artisti pop e rock internazionali degli anni 70 !









sabato 5 ottobre 2013

Nessun uomo è un'Isola


Due Canzoni per rigenerarsi


 ...perchè anche la musica aiuta a curare le anime fragili...
  





A Horse with no Name 
( Un Cavallo senza Nome )

Nella prima parte del viaggio
riguardavo tutta la mia vita
C’erano alberi ed uccelli e rocce e cose,
c’era sabbia, colline e catene di montagne.
La prima cosa che incontrai fu una mosca e il suo ronzio
ed un cielo senza nuvole.
Il clima era caldo e il terreno arido,
ma l’aria era piena di suoni.

Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome
Mi sentivo bene lontano dalla pioggia,
nel deserto puoi ricordare il tuo nome
perchè non c’è nessuno che ti causi dolore.

Dopo due giorni sotto il sole del deserto
la mia pelle ha cominciato ad abbronzarsi.
Dopo tre giorni sotto il sole del deserto
guardavo il letto di un fiume
e la storia che raccontava di un fiume che scorreva
mi ha intristito pensando che fosse morto

Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome
Mi sentivo bene lontano dalla pioggia,
nel deserto puoi ricordare il tuo nome
perchè non c’è nessuno che ti causi dolore.

Dopo nove giorni, ho liberato il cavallo
perchè il deserto era diventato mare.
C’erano alberi ed uccelli e rocce e cose,
c’era sabbia, colline e catene di montagne.
L’oceano è un deserto con la sua vita sommersa
ed una maschera perfetta sopra
Sotto la città c'è un cuore fatto di terra
ma gli uomini non daranno amore

Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome
Mi sentivo bene lontano dalla pioggia,
nel deserto puoi ricordare il tuo nome
perchè non c’è nessuno che ti causi dolore.



- America -






Wooden Ships
( Navi di Legno )

Se mi fai un sorriso io capirò
perché si tratta di qualcosa
che chiunque e dovunque
fa nella stessa lingua


Vedo dalla tua giubba, amico
che sei dell’altra parte
c’è solo una cosa che devo sapere
puoi dirmi per favore, chi ha vinto


Senti, potrei avere qualcuna delle tue bacche viola
sì, le mangio da sei o sette settimane
e non sono stato male una volta
probabilmente ci terranno entrambi in vita


Navi di legno sull’acqua, liberissime, e disponibili
disponibili, insomma, come si pensa che sia
gente argentata sul litorale lasciateci stare
e si diceva che sono molto libere, e disponibili…


Ci assale l’orrore vedendovi morire
possiamo solo fare eco alle vostre grida angosciate
fissare attoniti come muoiono tutti i sentimenti umani
ora partiamo, non c’è bisogno di noi


Andiamo allora, prendiamo una sorella per mano
conduciamola via da questa terra straniera
lontano, dove potremo ridere ancora
ora partiamo, non c’è bisogno di noi


Ed è un vento in favore
che soffia caldo da Sud alle mie spalle
credo stabilirò una rotta e via.


- Crosby, Stills, Nash and Young -



Amleto e il Canale di Sicilia

Strano giorno ieri: negli occhi ancora tutte quelle scene di morte a Lampedusa, la rabbia per chi della vita umana fa commercio ma il dovere di fare lezione come ogni giorno.
Meno male che l'amico Shakespeare mi è venuto in aiuto.
Abbiamo fatto il minuto di silenzio per le vittime del mare proprio prima di cominciare a leggere e commentare il Monologo di Amleto.
Lui non è un personaggio del passato, così come Shakespeare non è un noioso autore che scrive in un inglese antiquato.
Shakespeare ci parla ancora e Amleto parla a tutti noi: ci parla di dubbi e paure, ci parla di incertezze e di disperazione ma soprattutto ci parla di vita e di morte.
La morte viene definita "The undiscovered country from whose bourn no traveller returns..." ( Quel paese sconosciuto dal quale nessun viaggiatore ritorna ).
La vita è "A sea of troubles" ( Un mare di dolore )
Shakespeare ha descritto già questa giornata di orrore ed è per questo che, spiegando il monologo, faccio continui riferimenti alla vicenda di Lampedusa, pongo domande, parlo della paura della morte e della paura di vivere, quando vivere significa soprattutto sopportare " ...the slings and arrows of outrageous fortune..." ( gli oltraggi ed i colpi dell'iniqua fortuna ) - quali oltraggi, mi chiedo, quali dolori hanno sopportato queste persone prima di venire a morire nelle nostre acque?
I ragazzi mi guardano, assorti, mi ascoltano quasi in silenzio e poi, a poco a poco, intervengono ponendo le loro domande, le loro riflessioni sulla vita e la morte...in inglese naturalmente.
Ecco, io penso che il senso del mio mestiere sia proprio questo; è giusto che imparino il periodo ipotetico ed i vocaboli, così da scrivere e parlare in inglese decente, ma  la cosa più importante è che , qualsiasi materia studini, gli serva anche per guardarsi dentro e per capire ciò che gli sta intorno.

A scuola sento parlare ogni giorno di innovazione, di sostituire i libri con gli Ipad (aiuto!), di "snellire" i programmi, di fare lezione con " supporti " multimediali ( che orribile l'italiano della burocrazia e del pedagogese!).
Io, nonostante mi abbiano tolto ore di lezione in tutte le classi ( che ridere! Innovare tagliando le ore di inglese!! ) e nonostante le classi siano ormai dei pollai ( numero medio di studenti 27/28 ) propongo sempre filmati, canzoni, collegamenti con l'attualità,conversazioni, lavori di gruppo come del resto ho sempre fatto e come la maggioranza di noi ha sempre fatto prima che i nostri grandi burocrati lo scrivessero nelle programmazioni.
Però, per favore, non toglietemi Shakespeare e Milton, non spingetemi a fare a meno di Mary Shelley  o di William Blake!
Loro sono miei amici e sono amici dei ragazzi che crescono; ci insegnano ancora tante cose sul mondo e sulle sue vicende, sulla compassione e sull'immaginazione, ma soprattutto ci stanno vicini, con i loro scritti, con le loro parole, proprio nei momenti in cui facciamo più fatica a credere nel genere umano...