sabato 29 novembre 2014

Statua di Ghiaccio


Vorrei che il blu
mi entrasse
profondamente
nel sangue

Lo sentirei scorrere
dapprima come un rivolo freddo
poi come ruscello ghiacciato

Percepirei il suo gelo
in ogni mia cellula

Il gelo di una notte stellata
il freddo di un ghiacciaio
che si scioglie nel suo azzurro

Lentamente
sentirei il mio corpo congelarsi
e mutare colore
arto dopo arto
ossa dopo ossa

Il blu elettrico
vetrificante
mi congelerebbe la linfa
mi bloccherebbe nel freddo
mi trasformerebbe
in una azzurra statua di ghiaccio

Niente più
mi potrebbe muovere
o commuovere

Nulla più mi farebbe
amare / soffrire / condividere / fingere /
ridere / disperare / abbandonare /
impazzire / deprimere / appassionare /
annoiare / invecchiare / morire /
Di me
solo si direbbe:

Splendida quella statua di ghiaccio
attraverso la quale il sole brilla!”

- Luciana Figini -







Semplicemente Syd

Emily prova ma non capisce
Ha spesso la tendenza a farsi prestare
I sogni di qualcun'altro fino all'indomani

Non c'è un altro giorno
Proviamo in un altro modo
Libererai la tua mente e giocherai
Giochi gratis oggi
Guarda Emily che gioca

Poco dopo che si è fatto buio Emily piange
Guarda fissa attraverso gli alberi, afflitta
Quasi non emette un suono fino all'indomani

Indossa un vestito che tocca terra
Galleggia su un fiume 
Per sempre
Emily, Emily

" See Emily play "-  Pink Floyd  )



domenica 16 novembre 2014

In certi Momenti...


In certi momenti l'anima si perde e sembra non riuscire a ritrovarsi...





Sopra ad una zattera
arsa dal sole
bagnata dalla pioggia

Non più pesce di profondità
non più gabbiano
di cieli sconfinati

galleggio
 sopra queste acque infinite
domandandomi
su quale isola
la prossima tempesta
mi lascerà naufragare...

- Luciana Figini  

 

giovedì 6 novembre 2014

Due Risate a Scuola

    Questo è un episodio che mi è capitato a scuola tanti anni fa.
    Ha dell'incredibile ma vi giuro che è accaduto davvero.
    Ovviamente non farò i nomi veri.





    Ho un colloquio con la mamma di Paolo B., un ragazzino sveglio e molto bravo di prima Ragioneria.
    Arrivo un po' in ritardo in aula colloqui perchè il preside mi ferma per delle questioni ; la bidella però mi avverte che anche la madre di Paolo è in ritardo, quindi faccio con calma.

    Arrivo in aula colloqui e vedo una mamma che mi aspetta.
    E' la madre di Paolo B.?” - chiedo
    Sì, sono io, mi scusi per il ritardo ma c'era un po' di traffico.”
    Nessun problema signora, anch'io sono un po' in ritardo.”
    Sì, la bidella me l'ha detto, ma pensavo sarebbe arrivata ancora più in ritardo; mi hanno detto che ha avuto un grosso problema in classe.”
    Non capisco di cosa stia parlando, ma forse la signora si sta solo confondendo o forse la bidella parlava di un' altra collega, capita.

    Inizio a tessere le lodi di Paolo e a sottolineare il ruolo positivo che ha in classe.
    Poi apro il registro e faccio vedere i voti, sempre molto alti.
    Ad un certo punto devo fermarmi perchè la signora comincia a piangere.
    Sono così felice, professoressa, non me l'aspettavo, non credevo proprio che fosse migliorato così tanto; sa, dopo la bocciatura eravamo tutti scombussolati in casa...”
    Ma quale bocciatura?”-chiedo sorpresa – “ Paolo fa la prima; è stato forse bocciato alle medie? Mi stupirebbe molto, visto che è così bravo.”

    La signora mi guarda in modo interrogativo.
    Non capisco: Paolo fa la quarta!”
    Adesso sono io a non capire più niente; ma di chi stiamo parlando?

    Nel frattempo arriva un'altra signora, la vera mamma del mio alunno: è trafelata per il ritardo e si scusa .
    Arriva anche una mia collega di inglese, che ha avuto, lei sì, qualche problema in classe.
    Perchè stai parlando con la madre del mio studente?”- mi chiede sorpresa - “ Vi conoscete ?”
     

    Io e la signora ci guardiamo in faccia e non sappiamo più cosa dire.
    Cos'era successo? C'erano due Paolo B. , giuro, stesso nome e stesso cognome ma nessun tipo di parentela o conoscenza: uno bravissimo, uno un po' scarso.

    Entrambe le madri erano venute a parlare con l'insegnante di inglese, di cui non ricordavano il cognome.
    Tutte noi, madri e insegnanti, per motivi diversi, eravamo in ritardo e la mia  collega di inglese era molto in ritardo a causa di un grosso problema in classe...
    Che dire, è stato proprio un episodio ai confini della realtà...


    - Luciana Figini -

lunedì 3 novembre 2014

I Poeti lavorano di notte


I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

- Alda Merini -