giovedì 16 luglio 2015

Dall'Alto


Gli uomini bisogna vederli dall'alto.Spegnevo la luce e mi mettevo alla finestra: essi neppure sospettavano che si potesse osservarli dal disopra. Curano la facciata, qualche volta la parte posteriore, ma tutti i loro effetti son calcolati per spettatori d'un metro e settanta.
Chi ha mai riflettuto sulla forma d'un cappello duro visto da un sesto piano?
Gli uomini dimenticano di difendere le spalle e crani con colori vivi e stoffe vistose, non sanno combattere questo grande nemico dell'umanità: la prospettiva dall'alto.
Mi sporgevo e mi mettevo a ridere: dov'era andato a finire quel famoso " portamento eretto " di cui andavano così orgogliosi?
Erano spiaccicati sul marciapiede e due lunghe gambe mezzo rampicanti uscivano da sotto le loro spalle.
Sul balcone d'un sesto piano: è qui che avrei dovuto passare tutta la vita. Bisogna puntellare le superiorità morali mediante simboli materiali, se no quelle si afflosciano.
Ora, di preciso, qual è la mia superiorità sugli uomini? Nient'altro che una superiorità di posizione: io mi sono piazzato al di sopra dell'umano che è in me e lo contemplo... 

- Jean-Paul Sartre ( da " Il Muro " ) 



venerdì 10 luglio 2015

Antichi Angoli di Brianza


Ho appena terminato il mio lavoro di commissario esterno di maturità presso l'Istituto Agrario di Limbiate.
Quando ho ricevuto la nomina ero un pò scettica: che c'entro io con un Istituto Agrario ?
In effetti, quando ho visto il programma di inglese e ho conosciuto i miei colleghi di commissione lo scetticismo è aumentato: per la maggior parte del tempo questi studenti si impegnano su materie di indirizzo e quindi i programmi vertono per la maggior parte su nozioni di botanica, agricoltura, allevamento degli animali, piantagioni, viticoltura e via dicendo.
Mi ha divertito molto chiedere in inglese brani riguardanti la costruzione di una stalla moderna o la storia della fillossera e mi hanno divertito anche molte delle tesine presentate, su argomenti a me sconosciuti: la pastorizia, la falconeria, la coltivazione dell'uva, il cavallo e altri argomenti simili.



Villa Pusterla-Crivelli


Ma quello che più mi ha incuriosito è il luogo.
L'istituto è posto all'interno della Villa Pusterla-Crivelli di Mombello: appena si entra ci si trova in mezzo a due campi di granoturco.
Poi si prosegue in mezzo ai campi e si parcheggia sotto degli alberelli.
Infine si sale verso l'istituto ( mamma mia, quante scale! ) passando vicino ad un pollaio, ad una serra ed ad una stalla.
In mezzo a tutto questo troneggia la bellissima villa, sede dell'istituto.
Si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo, di rivedere la Brianza come era una volta, prima della sua industrializzazione.
Se si è fortunati, nel boschetto adiacente o sui prati dietro la villa, si possono vedere degli asinelli ed un piccolo gregge di pecore "razza brianzola" a spasso sotto il sole o all'ombra degli alberi.







Devo ammetterlo: è stata la mia migliore maturità.
Il contesto e la situazione nella quale ci si trova a lavorare è davvero il sogno di ogni commissario d'esame: temperatura gradevole, data dai muri molto spessi della villa, posto per l'auto all'ombra, tanti alberi e tanto fresco, personale della scuola gentilissimo.
Non è poco, se pensiamo che la regola è quella di lavorare in scuole che sono cubi di cemento, con temperature insopportabili e con parcheggi adiacenti bruciati dal sole tutto il giorno.



Giardino interno della Villa




Villa Pusterla-Crivelli è una villa settecentesca in cui soggiornarono Ferdinando IV di Borbone e Napoleone, che la utilizzò come suo quartier generale.
Nel 1863 venne acquistata dal Comune di Milano che la utilizzò come manicomio fino all'entrata in vigore della legge Basaglia del 1978.  
Oggi ospita appunto l'Istituto Agrario Castiglioni ed una azienda agricola, che cura le serre, i campi e gli animali.






E' davvero un posto incredibile, un piccolo lembo di vecchia Brianza e di storia messo vicino ad uno dei centri commeciali più grandi della zona ( quello di Limbiate ), a ricordarci com'era questa zona una volta.
Il passato ovviamente non è tutto rose e fiori, soprattutto se pensiamo ai lunghi anni del manicomio di Mombello, ma sicuramente luoghi e atmosfere come queste da noi sono ormai rarissime.






  Fotografie di Luciana Figini